La normativa sullo smaltimento dei rifiuti è composta da numerose direttive e regolamenti, ognuno indirizzato ad un diverso scenario. Le direttive europee, recepite dalle leggi nazionali, intendono uniformare tutto la filiera dei rifiuti, dalla produzione allo smaltimento.
Le macro aree della disciplina sui rifiuti
Innanzitutto occorre stabilire che la normativa sullo smaltimento dei rifiuti è composta da direttive europee e da leggi nazionali che sono diretta esplicazione della volontà europea di controllare – ed omologare – l'intero iter di produzione, raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Tra gli interventi più importanti ricordiamo la creazione della nuova tassa sui rifiuti Tares, la Tariffa Comunale sui Rifiuti e Servizi. Questa, entrata in vigore nel 2013, mirava a stringere la morsa sull'azione comunale per controllarne l'efficacia e, soprattutto, a raccogliere risorse. Queste serviranno sia ai classici servizi pubblici di raccolta e smaltimento, che a tutte le varie spese relative alla pulizia e manutenzione delle strade, alla viabilità e così via.
Quindi, a differenza delle precedenti tasse, la Tares avrà un valore proporzionale alla quantità di rifiuti indifferenziata che produrrà ogni titolare, più un sovrapprezzo di 30 o 40 centesimi – la discrezionalità è del Comune – per i servizi aggiuntivi prima citati, i cosiddetti “servizi invisibili”.
Sempre all'interno delle iniziative pubbliche è il Sistri, il Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti. Questo sistema è composto da tre documenti che produttore, trasportatore e destinatario dei rifiuti devono compilare. In particolar modo: Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR), Registro di Carico e Scarico, Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD). Questo processo mira a classificare esattamente la categoria del rifiuto per far sì che ogni tipologia di scarto venga trattata secondo la legge.
A questo proposito, nel 1994 è stato creato il Catalogo Europeo dei Rifiuti: un elenco esaustivo e costantemente aggiornato dei prodotti di scarto – casalinghi, edili e industriali – ad ognuno dei quali è affidati un codice che ne identifica famiglia e categoria. Un'importante suddivisione è fra rifiuti pericolosi e non.
L'attenzione nostrana ai rifiuti
La normativa italiana sui rifiuti si manifesta attraverso numerosi elementi, tra cui la raccolta differenziata. Questa, che può avvenire tramite i centri di raccolta dedicati oppure porta a porta, costituisce generalmente ancora una percentuale molto bassa di raccolta dei prodotti di scarto.
Ma esistono settori dove l'attenzione è maggiore, come lo smaltimento dei Raee, i rifiuti derivati da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Questi vengono smaltiti tramite centri di raccolta istituiti dal comune, oppure è il distributore a ricevere il vecchio dispositivo per poi inviarlo nei luoghi creati ad hoc.
In Italia è possibile rivolgersi a una delle ditte private specializzate nello smaltimento dei rifiuti: il loro alto grado di professionalità permette loro di occuparsi di tutto l'iter, come la compilazione delle domande burocratiche e dei permessi.