I calcinacci vanno smaltiti correttamente, affidandosi a ditte specializzate. Noi della Nova Ecologica siamo in possesso delle giuste attrezzature e competenze per smaltirli ed effettuare un corretto trasporto dei calcinacci. Effettuiamo il ritiro, il trasporto dei calcinacci e lo smaltimento di ogni tipologia di rifiuto edile: asfalto, materiale isolante (guaina); legno; vetro; plastica; terra da scavo.

Il prezzo per lo smaltimento dei calcinacci si calcola €/Kg, mentre per il trasporto proponiamo un'offerta a partire da € 90,00 (valida per il territorio di Roma, tranne ZTL). Contattaci per conoscere le nostre offerte speciali! 

Inoltre il nolo del container per il deposito temporaneo dei cinacci è gratuito per grandi quantità.

Contattateci! Telefonando al numero 06/21.57.745, compilando la form alla pagina Preventivi o scrivendoci a commerciale @ novaecologica.it. Nella mail comunicateci quante più informazioni possibili: qual è la vostra esigenza, dove si trovano i rifiuti e non dimenticate un recapito telefonico per ricontattarvi.

A tutto il resto penseremo noi!

Ritiro dei Calcinacci: sicurezza e ricostruzione urbana

ritiro calcinacci

Il ritiro dei calcinacci è un'operazione essenziale per garantire la pulizia e la sicurezza degli spazi urbani. Questo processo coinvolge la rimozione e lo smaltimento corretto dei detriti, come frammenti di edifici danneggiati, resti di costruzioni o materiali di scarto. È particolarmente importante dopo eventi catastrofici come terremoti, alluvioni o incendi, quando la presenza di detriti può costituire un rischio per la salute pubblica e ostacolare le operazioni di soccorso e ricostruzione.

Il ritiro dei calcinacci viene solitamente coordinato dalle autorità locali o dai servizi di emergenza, che lavorano in collaborazione con ditte specializzate nel trasporto e nella gestione dei rifiuti. È cruciale che questa attività venga eseguita in modo rapido ed efficiente per ripristinare la normalità nelle aree colpite e garantire la sicurezza dei cittadini.

 Inoltre, lo smaltimento corretto dei calcinacci contribuisce alla riduzione dell'inquinamento ambientale e alla tutela degli ecosistemi locali. Pertanto, il ritiro dei calcinacci rappresenta una fase fondamentale nei processi di ricostruzione e ripresa delle comunità colpite da eventi catastrofici o in situazioni di emergenza.

La normativa sullo smaltimento e il trasporto dei calcinacci

Smaltimento e trasporto calcinacci a Roma

La legge considera i calcinacci rifiuti speciali e non pericolosi. Secondo la normativa, dovrebbe essere l’appaltatore iniziale a farsi carico (economicamente) del trasporto dei calcinacci e del loro smaltimento. Spesso però, i costruttori, pur di risparmiare, abbandonano i calcinacci nell’ambiente o li riutilizzano per piccoli lavori, come ricoprire buche.

Per evitare abusi e problematiche, la legislazione impone che solo ditte autorizzate possano provvedere al corretto smaltimento e trasporto dei calcinacci e dei rifiuti in generale.

Come avviene lo smaltimento?

Lo smaltimento avviene attraverso varie fasi:

  • Polverizzazione
  • Separazione dei materiali (per proprietà chimico-fisiche)
  • Selezione dei materiali (per dimensione)
  • Recupero dei materiali nocivi

Le parti riciclabili vengono quindi destinate al riutilizzo, mentre il resto va smaltito negli impianti dedicati.

Per avere un preventivo sullo smaltimento e il trasporto dei calcinacci a Roma contattaci

Il codice C.E.R.

Smaltimento e trasporto calcinacci a Roma

Il codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) è un codice composto da sei numeri che indica ogni tipologia di rifiuto. I calcinacci rientrano nel 17.01.07, i miscugli di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, non pericolosi. I calcinacci possono essere destinati a tre diverse attività di recupero:

  • Messa in riserva per la produzione di materie prime secondarie per l’edilizia
  • Utilizzo per recuperi ambientali in seguito ad un adeguato trattamento
  • Utilizzo per realizzare sottofondi stradali ed altro

Per riutilizzare i calcinacci, essi vengono sottoposti ad un rigido test, chiamato "test di cessione", disciplinato dalla norma Uni En 12457-2. In alcuni casi, si ricorre anche ad un'ultracentrifuga (20.000 G), per almeno dieci minuti. Solo successivamente il materiale potrà essere filtrato, e i risultati delle analisi dovranno essere comparati con una tabella già predisposta.

 

 

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