Con “Raee” si intende l'insieme dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Lo smaltimento dei Raee ha modalità proprie che, tuttavia, vengono disattese dalla maggior parte degli italiani.
Quali sono le apparecchiature elettriche ed elettroniche nelle nostre case
Fra le apparecchiature prese in considerazione nello smaltimento dei Raee si annoverano tutti quegli strumenti che, per funzionare, necessitano di, massimo, 1000 V di Corrente Alternata o 1500 V di Corrente Continua: grandi e piccoli elettrodomestici, apparecchi informatici, di consumo, di illuminazione, giocattoli, dispositivi medici e distributori automatici. In pratica: lavatrici, tv, condizionatori, lampade, giocattoli e così via. Ad ognuno di questi elementi è associato un codice: per la precisione la lettera R seguita da un numero – da 1 a 5 – che suddivise i rifiuti in classi congrue.
Tutti questi elementi vengono racchiusi in gruppi precisi, ognuno con un suo codice:
· R1: apparecchi dell'area “freddo e clima” (ovvero, deumidificatori, condizionatori)
· R2: i “grandi bianchi” (ad esempio lavatrice e lavastoviglie)
· R3: “tv e monitor"
· R4: categoria generale per tutte le apparecchiature escluse dalla precedenti
· R5: “sorgenti luminose” (quindi lampade e affini)
La legge sullo smaltimento
La prima direttiva che riguarda lo smaltimento dei Raee è la direttiva europea n. 2002/96/Ce che è stata recepita in Italia tramite il Dlgs del 25 Luglio 2005 n. 151. Il 13 agosto 2012, invece, è entrata in vigore la direttiva 2012/12/Ue che attende ancora di essere recepita.
In sostanza, le strade indicati dalle direttive sono due: i punti di raccolta e la raccolta presso il distributore.
I punti di raccolta dei raee
Tutti i comuni hanno l'obbligo di istituire punti di raccolta per permettere lo smaltimento dei Raee.
Tali locazioni possono essere attive a giorni stabiliti con orari precisi, ma questi intervalli devono essere resi pubblici dal Comune stesso. Per usufruire di questo servizio – che è gratuito – occorre semplicemente portare al punto di raccolta l'apparecchio senza oneri aggiuntivi: sarà poi il servizio comunale addetto ai rifiuti ad occuparsi delle fasi successive.
La raccolta presso il distributore
Si tratta del cosiddetto decreto “Uno contro uno” (decreto del Ministero dell'Ambiente n. 65/2010) che obbliga il punto vendita a ritirare un apparecchio utilizzato nel momento in cui il cliente ne compra una nuovo di equivalente funzionalità. Sarà poi onere del punto vendita smistare l'oggetto verso i giusti centri di smaltimento dei Raee.
Il decreto, inoltre, distingue fra Raee di provenienza domestica, ovvero di derivazione “casalinga” o da attività che producono rifiuti simili, e Raee professionali, la cui identità viene chiarita a livello di regolamento comunale.
Il punto della nuova direttiva europea è il riciclo: i Raee sono composti prevalentemente da ferro e plastica – materiali assolutamente riciclabili. Il resto è composto da sostante che potrebbe avere effetti inquinanti se stoccati in locazioni poco idonee: uno smaltimento dei Raee organizzato bene si rivela quindi essenziale.
La direttiva auspica la creazione di registri dei produttore delle apparecchiatura elettroniche ed elettriche e che vi sia una maggiore articolazione della rete di smaltimento per evitare di sprecare materiale assolutamente riutilizzabile. Soprattutto, il punto cruciale è raggiungere obiettivi di raccolta interessanti: si era parlato di 4 kg all'anno per abitante in riferimento ai rifiuti di origine domestica entro il 2015 e, sempre entro quest'anno, di percentuali di recupero e riciclaggio che superano il 70%.
L'1 contro 0 è legge, arrivano novità per i RAEE
Avete un tablet o uno smartphone rotto? Adesso diventa più facile disfarsene rispettando le norme e l'ambiente! Arriva infatti l'1 contro 0, il decreto firmato dal ministro Galetti, ora inserito nella Gazzetta Ufficiale. Cosa cambia, nella pratica, per chi deve liberarsi di piccoli RAEE? Vediamolo insieme.
I grandi punti vendita (per grandi si intende di almeno 400 mq) hanno l'obbligo di ritirare gratuitamente i piccoli RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), cioè quelli di una grandezza inferiore ai 25 cm. La vera novità sta però nell'assenza dell'obbligo (per il consumatore) di acquistarne uno nuovo. Da qui il nome del decreto, 1 contro 0. Potrete consegnare i vecchi apparecchi senza doverne obbligatoriamente acquistarne di nuovi. Facile, veloce, gratuito. Qualche esempio di cosa si intenda per RAEE di piccole dimensioni? Smartphone, tablet, radioline, phon, cellulari e quant'altro!
Per i piccoli negozi (inferiori ai 400 mq), il ritiro dei RAEE sarà facoltativo.
L'obiettivo
Il nuovo decreto si pone come obiettivo quello di raggiungere le percentuali di recupero previste dalla Comunità Europea: dovremmo infatti avviare a recupero il 45% dei RAEE. Ad oggi riusciamo a farlo solo con il 15%. Il divario rappresenta una grande fonte di spreco: pensate che la quasi totalità dei rifiuti elettronici (quasi il 96%!) potrebbero essere recuperati!
Il decreto è entrato in vigore dal 22 luglio 2016 e i grandi negozi dovranno adeguarsi, rendendo ben visibile e facilmente accessibile l'area per la raccolta temporanea dei rifiuti.
Smaltimento rifiuti elettronici
Per rifiuti elettronici s’intendono oggetti di uso quotidiano come computer, elettrodomestici vari o televisori, ovvero tutti gli strumenti funzionanti con energia elettrica. Negli ultimi anni, la produzione di rifiuti elettronici è aumentata esponenzialmente, a causa dell’uso praticamente illimitato che facciamo di oggetti come computer, telefoni cellulari e tablet.
Lo smaltimento dei rifiuti elettronici va eseguito con attenzione, evitando di gettarli come si farebbe con un altro tipo di rifiuto; essi non vanno assolutamente abbandonati nell’ambiente, poiché impiegherebbero moltissimo tempo per deteriorarsi.
E’ necessario quindi rivolgersi ad aziende competenti ed in grado di smaltire questo tipo di rifiuti. Per lo smaltimento dei rifiuti elettronici a Roma, ad esempio, ci si può rivolgere alla Nova Ecologica (www.novaecologica.it), azienda operante nel settore da ormai vent’anni.
Quali sono i rifiuti elettronici?
Sono considerati rifiuti elettronici molti oggetti, come:
• Computer
• Toner e Stampanti
• Televisori
• Cellulari e Tablet
• Elettrodomestici di varie dimensioni
• Lampade a risparmio energetico
I rifiuti elettronici vengono contrassegnati dalla sigla RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e sono sottoposti ad una severa normativa dell’Unione Europea, che impone precise norme sul loro smaltimento, riciclo e riutilizzo. La normativa è stata applicata in Italia con il Decreto legislativo n.151 del 2005.
Codici CER dei rifiuti elettronici
Il codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) è un codice numerico assegnato ad ogni tipologia di rifiuti. Anche i rifiuti elettronici possiedono il loro codice CER. Vediamo i più comuni.
Rifiuti pericolosi:
• 16.02.11: frigoriferi o condizionatori;
• 16.02.13: monitor
Rifiuti non pericolosi:
• 16.02.14: computer e stampanti
Qual è il corretto smaltimento dei computer a Roma
Attualmente stiamo assistendo ad un aumento considerevole dei rifiuti elettronici, come i computer, il cui smaltimento non corretto o addirittura l’abbandono risulta notevolmente dannoso per l’ambiente a causa dei componenti tossici o pericolosi. Fortunatamente, esistono una serie di strumenti per un corretto smaltimento dei computer Roma.
I computer rientrano nella categoria dei rifiuti speciali RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettroniche ed Elettriche) che consistono in qualunque apparecchiatura elettrica o elettronica che proprietario non intende più utilizzare in quanto guasta, inutilizzata, o deteriorata e dunque destinata all'abbandono.
Per tale motivo, non è possibile eliminarli tra i normali rifiuti ma tramite una serie di procedure che suggeriamo di seguito per un corretto smaltimento computer Roma:
- usufruire del servizio di ritiro dei rifiuti speciali messo a disposizione dal Comune;
- portare il computer presso il punto di raccolta più vicino, rivolgendosi al Comune oppure consultando il sito web del Centro di Coordinamento RAEE;
- portare il computer presso rivenditori che offrono il servizio di smaltimento e che attuano sconti su l’acquisto di uno nuovo;
- recuperare le RAM e le schede video e venderle tramite le consuete piattaforme di e-commerce;
- effettuare donazioni a scuole, carceri, istituti che possono essere successivamente detratte dalle imposte;
- portare il computer ai centri di riciclo che, tramite una serie di procedure di smaltimento computer Roma riescono a eliminare i componenti pericolosi e tossici;
- rivolgersi ad alcune piccole aziende che offrono contante oppure un buono d’acquisto presso il proprio negozio in cambio di vecchi computer ancora funzionanti;
- farne un utilizzo alternativo trasformandolo ad esempio in un router o in una stazione di videosorveglianza creando un circuito chiuso.
Come tutelare la propria privacy
In ogni caso si consiglia comunque di distruggere la memoria sull’hard disk per evitare che attraverso essa, possano essere ricostruite le proprie vicende private.
Riciclare o smaltire gli elettrodomestici
Sono numerosi gli apparecchi che si posseggono in casa: per molti di questo, il ciclo vitale è molto lungo – si pensi ai frigoriferi – mentre per altri, al contrario, è di pochi anni – i telefoni, ad esempio. Lo smaltimento degli elettrodomestici a Roma e in tutta Italia segue delle disposizioni precise, per le quali è consigliabile sempre rivolgersi a ditte private.
La normativa
Lo smaltimento degli elettrodomestici a Roma sottosta a precise disposizioni di carattere europeo. In sostanza, quello che si disciplina è la creazione di punti di raccolta e di modalità alternative di riunione di questi rifiuti.
Per quello che riguarda i punti di raccolta, ogni Comune è obbligato a crearne uno o più d'uno in punti diversi della città. Ditte private o comunali si preoccupano di prendere in custodia gli elettrodomestici per poi portarli in centri preposti al loro smistamento. Questi punti sono attivi in determinati giorni e orari (si consiglia di consultare il sito del Comune).
Per quello che, invece, riguarda le altre modalità si fa riferimento al decreto del Ministero dell'Ambiente n. 65/2010. Questa legge obbliga il rivenditore ad accettare indietro il vecchio apparecchio nel momento in cui il cliente ne acquista uno nuovo di equivalente funzionalità. Sarà compito del negoziante contattare un'azienda specializzata per smaltire i rifiuti.
Una volta completato lo smaltimento degli elettrodomestici a Roma, avviene la fase del riciclo. Possono essere riciclati materiali come:
• Metallo
• Plastica
• Rame
• Alluminio
• Titanio
E molti altri. È giusto segnalare che il trasporto di rifiuti implica una grande quantità di modulistica da redigere; tutte le ditte specializzate offrono consulenza anche per questa fase.